YUUMI
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Photographer/Art Director – PAULA AMENTA @mentaylunares
Stylist – MARÍA MONTANÉ @mariamontane_
Muah – MARTA SAEZ @martasaez8
Stylist assistant – JAQUELINE CHAVEZ
Models – YUUMI PERALTA & KEIJYU @yuumiperalta
Layout & calligraphy ROSSELLA FERRARIO @rossella.ferrario
Questo progetto mi sta particolarmente a cuore. Come mamma che ha vissuto l’esperienza della migrazione con la propria famiglia, mi sono ritrovata in molte delle emozioni e dei momenti che abbiamo raccontato.
Paula Amenta

Com’è stato crescere i tuoi figli tra culture così diverse come quella giapponese e quella catalana?
È stato sinceramente molto impegnativo. Mio marito (che è francese) ed io siamo entrambi stranieri qui, e abbiamo iniziato il nostro percorso da genitori senza conoscere né la lingua (il catalano), né la cultura locale. Dagli eventi scolastici alla comunicazione quotidiana, tutto è stato un continuo imparare—soprattutto durante la pandemia, quando è nato il nostro primo figlio.
Crescere dei bambini in una cultura diversa da quella in cui sei cresciuta è un’esperienza molto diversa, e spesso piena di ostacoli. Ma allo stesso tempo ci ha insegnato tantissimo. Attraverso i nostri figli abbiamo scoperto nuove lingue, nuovi valori e nuovi punti di vista. Non è facile, ma oggi riesco a godermi questo viaggio e la crescita che porta con sé.
YUUMI & KEIJYO – complete outfit by BIRINIT.

Dove trovi ispirazione quando vesti i tuoi figli? Quali sono alcuni dei brand che ami scegliere?
Il comfort e la libertà di movimento sono sempre le mie priorità, ma mi piace anche lasciare che i miei figli esplorino colori e stili diversi. Voglio che scoprano ciò che amano, senza limiti.
Per l’ispirazione mi affido molto all’intuito. Scelgo capi che mi sembrano giusti—comodi, allegri e in sintonia con la stagione. Spesso, le idee arrivano dalla vita quotidiana: una passeggiata, qualcosa visto per strada, un momento speciale con i bambini.
Tra i brand che preferisco ci sono Tangerine, Tinycottons, Compañía Fantástica e Bonmot.
YUUMI & KEIJYO – complete outfit BIRINIT; right page: complete outfit TRUE ARTIST.

Quali valori della tua infanzia in Giappone speri di trasmettere ai tuoi figli, anche vivendo a Barcellona?
Uno degli esempi è dire itadakimasu prima dei pasti e gochisousama alla fine—espressioni di gratitudine per il cibo e per chi lo ha preparato. Spesso vengono confuse con il nostro “buon appetito,” ma in realtà hanno un significato diverso: non si tratta di invitare a mangiare, ma di ringraziare, e questo riflette un atteggiamento molto più profondo.
Vorrei trasmettere ai miei figli la bellezza discreta della cultura giapponese: l’attenzione ai dettagli, lo spirito di ospitalità, la capacità di mettersi nei panni degli altri. Sono valori che in Europa spesso vengono meno, e per questo sento che è mio compito mantenerli vivi.
Anche la lingua è fondamentale. Parlo con i miei figli solo in giapponese, così possono restare legati alle loro radici e sapere chi sono e da dove vengono.
YUUMI & KEIJYO – complete outfit BIRINIT.

Qual è l’aspetto più bello e quello più difficile nel crescere bambini multilingue in una città come questa?
La parte più bella è che i miei figli stanno crescendo senza il concetto di barriere linguistiche. Mio figlio di quattro anni parla già fluentemente quattro lingue—francese, giapponese, catalano e spagnolo. Ma la cosa più importante è che ha già capito che nel mondo ci sono persone che parlano lingue diverse dalla sua, e questa consapevolezza, a quell’età, è qualcosa di davvero potente.
Essere multilingue offre loro una visione più ampia del mondo e apre tantissime porte per il futuro. E sono convinta che renderà più facile imparare altre lingue in seguito.
La parte più difficile, però, è mantenere viva la lingua madre—il giapponese. Anche se parlo con loro ogni giorno in giapponese, l’esposizione è molto più limitata rispetto alle lingue locali. Cerco sempre nuovi modi, creativi e divertenti, per aiutarli a non perderla e a farla crescere, ed è una preoccupazione costante.
YUUMI & KEIJYO – complete outfit BIRINIT.