Birgit Kadak

di Enrico Fragale Esposito

Ci sono dei brand per cui neanche aspettiamo di vedere cosa propongono ogni stagione per esprimere a prescindere un giudizio positivo, tanto ci hanno abituato nel corso degli anni a collezioni sempre uniche e belle. Un esempio è Bebe Organic, che conferma ogni volta come possa essere semplice conquistarci con tessuti di ottima qualità, design funzionale, estetica retrò e dettagli moderni. Birgit Kadak ha dato vita a questa realtà nel 2014, riuscendo ad infondere nel marchio i ricordi d’infanzia nella sua terra d’origine, l’Estonia, insieme ai nuovi stimoli che derivano dalle sue lunghe permanenze in Portogallo o dai viaggi compiuti insieme alla famiglia. Uno di questi, nella suggestiva Camargue francese, l’ha colpita particolarmente. Una zona selvaggia nel cuore dell’Europa, dove la Natura regna ancora incontrastata e i cavalli bianchi sono liberi di correre in mezzo ai fenicotteri: è il posto perfetto per ritrovare se stessi, direte voi. Giusto, ma è anche la location adatta ad ambientare una nuova collezione che omaggia la bellezza dell’inverno e la poesia che si nasconde nei giorni più freddi.

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Ci racconti della tua ispirazione dietro questa collezione AI23 The Coldest Day?

 

L’ispirazione nasce sempre dalla mia infanzia, dai miei figli e dai miei viaggi. Le collezioni Bebe Organic combinano un design senza tempo con un tocco moderno, adattando l’artigianato tradizionale a dettagli e silhouette speciali, utilizzando tessuti naturali di alta qualità accuratamente selezionati. Con ogni collezione reinterpretiamo i nostri modelli caratteristici in modi freschi, nuovi e sorprendenti, ma l’ispirazione proviene sempre dagli archivi del passato. La nuova collezione è un omaggio alla bellezza dell’autunno e alle fredde giornate di gelo invernale. I colori sono tenui e polverosi, ma allo stesso tempo gioiosi e soavi. I materiali confortevoli e le silhouette romantiche servono ad illuminare le giornate più buie.

 

Cosa ti spinge a combinare elementi romantici a design moderni e come riesci a renderli desiderabili sia per i bambini che per i genitori?

Mi piace mescolare il romanticismo vintage con elementi contemporanei e silhouette sportive più rilassate, perché il risultato è interessante sia per i genitori che per i più piccoli. Ritengo che un look che si rifà al passato possa offrire ai genitori qualcosa di familiare, una chiave per aprire il cassetto dei ricordi d’infanzia e di solito tutti noi ne abbiamo dei bei ricordi.

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Qual è il capo di questa collezione a cui ti senti particolarmente legata e perché?

 

Adoro il range Hana della collezione: stampe floreali ispirate a carte da parati vintage, in tessuto a filo d’ago. È una stampa così nostalgica e romantica. Quando la vedo mi ricorda sempre i miei nonni e mi fa sorridere mentre rievoco i bei ricordi con loro. Poi mi piace molto il denim influenzato dall’abbigliamento da lavoro. Questa stagione abbiamo dato alla collezione una direzione più funzionale: pantaloni cargo, giacche in stile militare abbinate a graziose camicette in misto cotone e seta. Cerchiamo sempre di evolvere e di esplorare diversi aspetti per offrire ai nostri clienti continuamente qualcosa di nuovo.

 

I paesaggi incontaminati della Camargue sembrano fornire uno sfondo affascinante per la tua campagna. Com’è nata l’idea di questa storia?

Durante i miei viaggi dal Portogallo all’Estonia mi è capitato di visitare la Camargue alcune volte. La prima volta che ci sono arrivata, non potevo credere che potesse esistere questo tipo di paesaggio nel sud della Francia. Non ha nulla a che vedere con il fascino scintillante delle coste provenzali. È così diversa da tutte le altre zone del Mediterraneo. Mi hanno colpito soprattutto i colori della natura, i cavalli bianchi e i fenicotteri rosa: ero sicura di voler organizzare qui un servizio fotografico per una campagna prima o poi. Quando, questa stagione, la nostra direttrice artistica, Duygu, ha proposto di realizzare il servizio fotografico in una miniera di sale nella Camargue, ero entusiasta perché sapevo che la zona sarebbe stata perfetta per la sua flora e fauna. Tuttavia, dato che non possiamo prevedere il tempo, non abbiamo potuto realizzare lo shooting nella miniera di sale perché ha piovuto tutto il giorno… Abbiamo finito per scattare in un grazioso allevamento di cavalli. Per la nostra prossima collezione SS24 siamo tornati in Camargue e siamo riusciti finalmente ad utilizzare come location la miniera di sale. È una continuazione della storia… stay tuned!

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Dove sei nata? E perché hai deciso di trasferirti in Portogallo?

Sono estone e mi divido per metà del tempo qui e l’altra metà in Portogallo, perché ho trasferito la produzione da Tallinn a Porto. Visitare la città molte volte mi ha fatto innamorare del paese e della gente. Ora produciamo in Portogallo da oltre sette anni.

 

Immagina di poter scegliere un pianeta sul quale andare a vivere: quale sarebbe e perché?

Questa è difficile. Credo che a logica direi Marte, perché potrebbe essere possibile in futuro… ma il mio pianeta dominante nello zodiaco è Venere. Terzo corpo celeste più luminoso del cielo dopo il Sole e la Luna, è il pianeta dell’amore e delle relazioni. Simboleggia l’armonia… tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

 

La collezione The Coldest Day evoca un senso di avventura e scoperta. Puoi raccontarci un’esperienza di viaggio in una terra lontana che ha avuto un impatto duraturo sulla tua sfera personale o creativa?

L’anno scorso ho visitato Marrakech e le montagne dell’Atlante ed è stato un sogno. I colori lì sono ipnotici e così evocativi. Molte tonalità della nuova collezione sono ispirate a Marrakech: il rosso ocra della terracotta delle case della medina, come anche il colore della terra che le circonda.

 

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