Catrinel Marlon

di Enrico Fragale Esposito

È una donna dalle mille sfaccettature, Catrinel Marlon: regista, scrittrice, modella, brand ambassador di Chopard e creative director del rinomato brand Nanàn. Il suo percorso non è stato privo di ostacoli, come racconta nella sua autobiografia, ma ha imparato a superarli con determinazione e grinta. In quest’intervista ci offre uno sguardo intimo sulla sua infanzia, rivelando prospettive sorprendentemente positive nonostante le difficoltà, e sulla sua attuale sfera familiare e lavorativa. Mentre ascoltiamo le sue parole, ci accorgiamo che per Catrinel l’avventura si nasconde anche dietro le situazioni più dure, trasformando le sfide in opportunità di crescita. Se la vita fosse come un intricato gioco, lei saprebbe quali sono le mosse giuste.

cute girls vith old baggage

Nanán SS24

Sappiamo che hai vissuto un’infanzia particolare, dura e turbolenta, ma che ti ha permesso di “saltare ogni ostacolo” (come recita il sottotitolo della tua autobiografia). Ce la racconti?

 

Ci sarebbe tantissimo da raccontare. La mia infanzia è stata dura, è vero, ma questo l’ho capito solo ora, ripensandoci con occhi e cuore di donna e mamma. Quando ero piccola, in realtà, nonostante le difficoltà, non me ne accorgevo più di tanto, anzi per me spesso era tutto un’avventura. Vi invito a leggere il libro che ho scritto durante la pandemia “Non avevo gli occhi azzurri”, un racconto divertente e privo di lamentele.

 

Quali erano i giochi che amavi di più da bambina?

 

Ho praticato atletica leggera a livello agonistico per molti anni e di giochi ne facevo tanti durante gli allenamenti, ma forse quelli che mi divertivano di più erano le partite di calcetto del quartiere durante i fine settimana: io ero portiere.

 

E quali sono oggi quelli di tua figlia Caroline Leon? Ha ereditato qualche tuo interesse o passione?

 

Mia figlia gioca a tennis e fa atletica leggera: lo sport è un divertimento sano che spero continuerà a praticare il più possibile. Caroline ha anche una grande passione per la musica.

Catrinel Marlon expecting her second chil

Catrinel Marlon

Sei in attesa del tuo secondo figlio. Avendo affrontato l’inseminazione artificiale, quali consigli pratici e supporto emotivo offriresti alle coppie che intraprendono questo percorso?

 

In Italia la ricerca di un figlio attraverso la procreazione assistita è ancora percepita come un tabù. La prevenzione, la consapevolezza del problema, il parlarne è la vera cura per l’infertilità. Per molte donne il viaggio verso la maternità può tradursi in un percorso impegnativo e articolato in diverse fasi prima di riuscire a raggiungere il proprio desiderio, per altre può essere un cammino inaspettato della propria vita con cui far coincidere altri aspetti personali. Mi permetto di consigliare il libro della mia dottoressa Daniela Galliano “Quanto ti vorrei”. Il libro non è solo una guida semplice per chi desidera diventare genitore, anche se persona single, over 40 o omosessuale, ma un’avventura contro stigma, pregiudizi e stereotipi introiettati di cui spesso non siamo consapevoli ma purtroppo ci imprigionano psicologicamente.

 

Quanto di quella bambina cresciuta in Romania c’è nella donna di successo che sei oggi?

 

Sicuramente alla base della mia formazione esistenziale c’è “la strada”. Quella strada che mi ha insegnato ad essere molto sicura di me stessa e ad avere una certa sensibilità e accortezza nella scelta delle amicizie, dei lavori, etc… una specie di sesto senso innato.

 

Modella, attrice, regista e creative director… se dovessi pensare a ognuna di queste tue attività come a un gioco, quali sarebbero e perché?

 

Sarebbe semplicistico e non del tutto vero dire che per me è un po’ tutto un gioco ma, in realtà, forse la chiave del successo in tutti questi mestieri sta sempre nella consapevolezza – molto radicata in me – di non prendermi mai troppo sul serio. Mi dedico sempre anima e corpo ai miei progetti ma sempre divertendomi e soprattutto cercando di portare rispetto a tutti quelli che collaborano con me. Per me il lavoro è anche svago e piacere e soprattutto ho una regola sacra: la famiglia prima di tutto.

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Nanán SS24

Vivi a Roma da tempo ormai. Quali sono i luoghi che consiglieresti a una famiglia in visita per rendere la loro esperienza memorabile?

 

In realtà ho sempre vissuto tra la Francia e l’Italia, e Roma è sempre stata una città che ho amato tantissimo. Ci sono moltissimi posti meravigliosi, sarebbe troppo difficile sceglierne solo alcuni. Ogni angolo di queste città offre magia, storia e bellezza uniche al mondo. Occorre solo non avere fretta!!

 

L’ispirazione per la collezione SS24 di Nanán è un viaggio verso il futuro. Se fosse possibile tu dove andresti e con chi?

 

Gli abiti che indosseremo tenderanno a cambiare nei prossimi anni per le condizioni climatiche, l’aumento delle temperature, i problemi sociali e di sicurezza delle nostre città. Il futuro del nostro abbigliamento non può prescindere da questioni come queste perciò una riflessione è necessaria fin da subito. Se dovessi viaggiare verso il futuro sicuramente sarebbe insieme ai miei bambini, al mio compagno e al nostro cane. Dove? Forse verso un altro pianeta che ci offrirà una nuova dimensione di vita.

 

Come hai spiegato a Caroline Leon l’arrivo del nuovo fratellino? E lei come ha reagito?

 

In realtà è stata lei a chiedercelo in un modo molto insistente, il desiderio di avere un fratellino o una sorellina era la cosa più importante per lei… ora siamo in attesa del parto che dovrebbe accadere a giorni. Caroline è molto felice, anche noi tantissimo, anche perché questa volta arriverà un maschietto.

 

Salutaci con la ricetta del tuo piatto romeno preferito.

 

Vi saluto con un antipasto speciale, che in realtà non è romeno ma romano visto che ormai questa è la mia nuova casa, i carciofi alla giudìa e alla romana. Una delizia, croccanti e maestosi. I carciofi alla giudìa sono un antipasto classico della cucina giudaico-romana. Si preparano con i tipici carciofi romani, i cimaroli (o mammole), senza spine e teneri. Dopo averli immersi in acqua e limone, si fanno friggere in olio bollente. Alla fine si allargano le foglie e si mangiano, senza scartare nulla. Mangiare una foglia è come mangiare una patatina, passatemi il paragone! Altra ricetta tipica è il carciofo alla romana: questa volta non sono fritti, ma cotti in tegame, con un ripieno di aglio, prezzemolo e mentuccia romana. Buon appetito amici di Scimparello!

 

nanan.it

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