Linda Raituma

text by Enrico Fragale Esposito

È buffo, ogni volta che decidiamo quale sarà il tema del nostro numero, scopriamo con stupore che la designer del brand lettone Paade Mode, Linda Raituma, ha avuto la stessa ispirazione… sì, ma per la stagione successiva. È come se ci trovassimo sulla stessa lunghezza d’onda, ma in due mari diversi. Finalmente dopo nove uscite del nostro magazine e svariate collezioni del marchio che ormai ha fama internazionale, i processi creativi da ambo le parti si sono allineati come nella migliore combinazione di pianeti: noi lanciamo l’issue sull’Arte e Linda esce contemporaneamente con una PE23 ispirata sia alla Primavera del Botticelli che ai collage surreali di Alexey Kondakov. Ripercorrendo le sue cifre stilistiche – ricami sofisticati, un delicato knitwear, tagli eleganti – Linda ha realizzato stampe originali su capi luxury, riportando lo spirito romantico del Rinascimento italiano a una moderna attitude urban. E così finalmente, da grandi ammiratori del suo brand d’avanguardia, realizziamo il nostro desiderio di intervistarla. Pensate, sapevamo che da teenager suonava in una rock band, ma scopriamo solo ora che prima della moda la sua vita era nella finanza. Chiacchierare con Linda, poi, è un po’ come viaggiare verso la Lettonia, alle cui origini lei è orgogliosamente legata, e conoscere così la storia di un paese baltico nel quale ci è proprio venuta voglia di andare.

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Linda Raituma

Il tuo artista preferito?

 

Le mie fonti di ispirazione sono tantissime per concentrarmi su un solo artista, autore, compositore o altra personalità creativa. Tuttavia, se devo fare un nome, vorrei sottolineare gli artisti di origine lettone che hanno raggiunto fama mondiale: Marks Rothko, Vija Celmins, Barbara Gaile, Indrikis Gelzis. Sento come risuonare e percepire la loro arte a livello di DNA!

 

Com’è iniziata la tua carriera nella moda bambino? 

 

Ho cambiato radicalmente la mia vita professionale a 30 anni, quando è nato il mio secondo figlio. Avevo raggiunto le vette più alte nel campo del business e del marketing dei servizi finanziari presso importanti istituzioni del Baltico. Sono grata per l’opportunità che mi è stata offerta in quel periodo, anche se ne andava della mia sanità mentale. La vita precedente è stata di grande successo, ma questa nuova carriera, oltre al successo, porta la massima realizzazione, la crescita personale e l’eterna giovinezza 😊. Creare per i bambini, vivere in un ambiente stimolante ed effervescente, viaggiare molto, incontrare persone – alla fine della giornata, tutto questo mi dà la sensazione di essere al posto giusto. Ho preso la decisione di creare il marchio dopo aver ricevuto il sostegno emotivo di famiglia e amici più cari, i principali garanti del “posso” e del “riuscirò”.

 

 La tua collezione SS23 Romantic Monsters si ispira alla Primavera di Botticelli, cosa ti ha colpito della tela e come hai tradotto l’ispirazione in capi d’abbigliamento?

 

Vi siete mai chiesti come apparirebbe un capolavoro classico nel “presente”? Ogni volta che vado agli Uffizi rimango colpita dai dettagli della “Primavera” e dai colori caldi e radiosi della Venere. Di tanto in tanto, guardandola stampata sulle cartoline da Firenze, mi stupisco della sua bellezza senza tempo. Ancora emozionata dal Botticelli, mi sono imbattuta nei collage surreali dell’artista ucraino Alexey Kondakov. Mi sono lasciata trasportare dal modo in cui immagina le figure classiche in scene di vita contemporanea. Così sono nate le prime scintille di Romantic Monster – motivi e palette ispirati alla Primavera infusi da un’atmosfera urbana per i ragazzi più cool. La nuova collezione unisce il classico e il contemporaneo. E i bambini indossano il capolavoro interpretato per la street life: l’intramontabile e il moderno nel “presente”.

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Abbiamo 24 ore da trascorrere a Riga: ci prepari un piano per visitare la città (includendo una tappa d’arte).

 

Per prima cosa, venite a trovarci per un caffè e un muffin al Paade Mode Studio dove potrete vedere la collezione della stagione in corso. Poi, una passeggiata nel Quiet Centre, il quartiere in cui il verde della Natura si lega ad eccellenti esempi di architettura Art Nouveau. Ultima tappa della passeggiata il nostro Museo Nazionale d’Arte Lettone: le opere d’arte qui raccolte aiutano a capire chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando.

Se vi va, potete approfittare della splendida opportunità di fare una piccola deviazione – in soli 20 minuti di auto dal centro della città fino alla costa del Mar Baltico, splendida in tutte e quattro le stagioni.

E infine, deliziate il vostro palato in uno dei tanti bei caffè o ristoranti della città. I miei preferiti sono, per la colazione Mulberry, per il pranzo Sienna o i nostri vicini ucraini Borščs, per la cena il ristorante guidato da tre chef Tam labam būs augt.

 

Quale artista del passato o del presente inviteresti a cena e perché?

 

Vorrei invitare le prime fashioniste della Lettonia, che hanno determinato in larga misura lo stile delle donne lettoni all’inizio del XX secolo, quando è stato fondato il nostro Paese.

 

Quali stilisti ritieni possano essere definiti artisti più di altri? 

 

La prima che mi viene in mente è la leggenda della moda britannica recentemente scomparsa, la nonna punk Vivienne Westwood. L’ho scoperta per la prima volta mentre lavoravo ancora in banca: la sua libertà creativa sembrava qualcosa di irraggiungibile all’epoca. Apprezzo la sua influenza, che va ben oltre i confini della moda – mettendo in moto processi sociali più ampi, facendosi portavoce di correnti significative che stanno plasmando questo tempo. Il suo atteggiamento, il suo impegno nei confronti dell’etica e la sua capacità di emozionare, invitandoci a guardare a cose molto più ampie con i suoi abiti, è ciò che la rende una vera leggenda.

 

Sei stata a Firenze, Parigi, Copenaghen e New York, cosa ci racconti delle fiere? 

 

Secondo me, ognuna ha il suo carattere, le sue vibes e il suo pubblico. La FW23 è stata la prima stagione in cui abbiamo sentito il ritorno della vita fieristica in pieno svolgimento, soprattutto dal punto di vista dell’affluenza dei clienti. È stato intrigante, emozionante vedere come sono cambiati i gusti, le richieste, le possibilità.

Le fiere sono sempre state una parte essenziale della nostra strategia di vendita. Durante la stagione FW23, è stato importante per noi sentire la nostra forza e vedere le sfide nelle opportunità che il mercato globale della moda per bambini offre attualmente.

Nella strategia attuale, vediamo Pitti, Playtime Paris e NY come una solida base. Ma tutto scorre e si sviluppa, e la pandemia ci ha insegnato a lavorare con successo anche al di fuori del sistema fieristico, che a sua volta apre altri confini di creatività e possibilità.

 

Le tue collezioni sono molto romantiche con un tocco sofisticato, quali marchi più minimal possono abbinarsi ai tuoi capi?  

 

Questa domanda la dovreste rivolgere ai nostri clienti. Io sono favorevole agli esperimenti creativi e rifiuto gli approcci stereotipati e standardizzati e i confini rigidi. Accolgo con grande felicità ogni foto in cui vedo esattamente l’approccio “mix & match”, la vita reale dei nostri capi per le strade. Mi piace soprattutto osservare come i ragazzi coordinano la propria immagine, guidati dai loro gusti personali e dai loro piani quotidiani. Lo street style è il vero specchio della moda.

 

Salutaci con una parola nella tua lingua. 

 

Labrīt! (Buongiorno!)

 

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